TEMA: racconta un giorno speciale della tua estate

Padova, 04 settembre 2024


Cara maestra precaria, 

Sabo passato sono stato a Milano al matrimonio di mio cugino Mateo.

Un matrimonio sentitissimo da tuta la fameja. Sto cugino non lo vediamo da nove anni, no sapiamo gnanca come che è fato, e mia zia (so mama) ha descritto così il matrimonio: “Sto mona ga perso ea testa pa na ebete che lavora suea moda, tuta figa e sa tuto ea, essa lo fa béco ma lui gli va bene parchè ha i schei. Jera mejo col stava coea Mariarosa che faceva l’animatrice in parochia, lei si che era brava, no sta “cagna-da-Miàn”. 

Dice mia zia, madre del sposo. Eviva l’amore.

Comunque pa ‘ndare a sto matrimonio gli sposi hano pagato il pullman a tuti i invitati veneti! Zii e cugini tuti insieme… da morire dal ridere. Partensa ore 8.30 da Padova. Matrimonio ore 12.30.

C’era mio zio Ettore che conta le barzelete onte sporcacione al microfono dela curiera e tuti ridono! E ogni tanto gli scampano anca le biasteme e alora quando sente che riva la biastema esso alontana il microfono, ma le sentiamo tutti lo stesso e ridiamo più par le biasteme che par le barzelete!

C’è mia zia Rita, mollie di Etore, che invesse è femena di chiesa, ciamata da tuti Santarita. 

Le è venuto inamente di interrompere il zio Etore durante una barzeleta che secondo lei era massa volgare. Desso no mi ricordo ma tipo parlava di come nascono i bambini, che forse no è una cicogna ma un altro oseo… boh no mi ricordo, e insomma Santarita ha proposto di smetterla co ste barzellette e prepararci al matrimonio recitando un rosario a sostegno spirituale dei sposi. 

Il pulman è insorto. Sono partiti insulti e offese a Santarita, qualcuno ha cavato le foderine dei sedili e voleva soffegarla, uno le ha lanciato dosso il martelletto rosso (quelo che devi spacare il vero se c’è incendio), un zio ha staccato la tv che c’è a metà pulman e glielo ha tirato sul muso pa avvertirla che voleva coparla (da cui il detto: lanciare un monitor di avvertimento) e, gran finale, mio zio Etore ha biastemato… stavolta sul microfono! 

No abiamo deto il rosario. 

Poi c’era il nonno che gli scampava sempre da pissare e in ogni Autogrill ci siamo fermati. E sicome che si sentiva in colpa a pissare sensa consumare, crompava ogni volta una butilieta di acua, e se la beveva. Ma poi si doveva fermare ancora pissare… e crompava ancora acua! Da Padova a milano ha speso più il nonno di acua che il pullman di disel! 

Poi c’era lo zio Gionata, il nudista, co la sua compagna che è gnoca e si ciama Rebeca. 

Magra, ha i tacchi, il vestitino, gli ociai da soe e fuma. Le altre zie sono invidiose parchè sono cicione, hano le scarpe da tennis (quele coi tachi le metono prima di entrare in cesa), il vestito taglia forte, gli ociai da vista e no fumano pa dare esenpio ai figli. 

Ma vorebero ritacare parchè da quando hanno smesso sono ingrassate… dicono. Mio popà invezze dice che il fumo è l’ultimo problema, il vero problema si ciama matrimonio+menopausa+porcheta+gravidanse. Mah!

L’unica cosa che non piace a tuti della Rebeca è che è una di quele femene che si porta in giro il cagneto dentro la borsetta. Sono quei cagneti picenini, peo corto, radegosi che sbajano e si eccitano anca quando passa na mosca, che il 98% delle persone trova inutili e vorrebbe schicciare. Il rimanente 2% sono i paroni. 

A me invezze piaciono il cagneto e la Rebeca, stanno bene insieme. Farebe più strano vedere una dele altre zie in giro co un cagneto picenin così, a loro pa stare proporsionati gli servirebe un troley co un Doberman!

A un certo punto mio cugino Matia ha tirato fora le birre, l’autista ha pregato di non bere e mangiare in pullman ma è stato trattato peggio di mia zia Santarita. A Bergamo il 55% della curiera era inbriago (escluse donne e bambini). Abbiamo inissiato a cantare e sparare musica a tuto volume, eravamo tuti felici… a parte l’autista! 

Ognimodo, alle 12.30 eravamo ancora in curiera… verso Torino! L’autista era in stato confusionale, ha fato retromarcia e Santarita ha chiamato il cugino Matteo: “Matteo semo a Torino. Scomissiè che se vedemo in ristorante!”. 

La cesa non l’abiamo gnanca vista. Siamo rivati in ristorante alle 15.45, in tempo pal primo. Ma dopo poco ci siamo rotti le baeotte, abiamo dato i regali, tirato su le bonboniere e siamo tornati a Padova, diretamente a casa del zio Etore che ha il portego, ci siamo cavati i vestiti da festa e fato grilliata: è stato il matrimonio più bello che non abia mai visto!


Ciao maestra! 

Toma


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